mercoledì 27 gennaio 2016

Esecuzioni capitali in Arabia Saudita: l’accusa di al-Qaida

A pochi giorni dall’esecuzione della pena di morte a cui l’Arabia Saudita ha condannato 47 persone a inizio gennaio, il leader di al-Qaida Ayman al-Zawahiri ha rilasciato un video di condanna dal titolo “Gli al-Saud assassini dei mujahidin”. Dei quarantasette decapitati, quattro erano sciiti – tra questi il leader Nimr al-Nimr, condannato per sedizione con l’accusa di aver fomentato le rivolte sciite del 2012 nella Provincia orientale del Paese – mentre gli altri erano militanti al-Qaida. 
Il video si apre con la recitazione dei primi versetti coranici della sura delle Torri (85,1-8) seguita da una breve clip di un discorso tenuto da Anwâr al-Hawlakî, ideologo di al-Qaida nella Penisola araba rimasto ucciso durante un raid americano nel 2011. Al-Hawlakî paragona il martirio a un albero i cui frutti crescono, maturano e sono raccolti. L’albero del martirio nella penisola arabica – afferma l’ideologo – ha maturato i suoi frutti, e Dio li ha colti prendendo con sé i martiri. Al discorso di al-Hawlakî segue il messaggio audio del leader di al-Qaida di cui si riporta la traduzione integrale. 



Ayman al-Zawahiri, leader di al-Qaida
Sia lode a Dio e la preghiera e la pace siano sull’Inviato di Dio, sulla sua famiglia e sui suoi compagni. 

O voi fratelli musulmani di ogni luogo, la pace, la misericordia e la benedizione di Dio siano su di voi.

I mezzi d’informazione hanno trasmesso la notizia dell’uccisione, a opera del governo saudita, di più di quaranta combattenti oltre a Nimr al-Nimr. Quest’ultimo è un uomo dell’Iran nella penisola arabica orientale. La sua uccisione è una manifestazione della rivalità tra l’Arabia Saudita e l’Iran per esercitare l’influenza nella regione, con il pretesto di proteggere gli interessi e l’accordo con l’America.

Quando i popoli arabi sono insorti contro l’iniquità, l’Arabia Saudita ha dato ospitalità a Zine El-Abidine Ben Ali e sostenuto al-Sisi, mentre l’Iran ha sostenuto il sanguinario, figlio del sanguinario, Bashar al-Assad. Quanto allo Yemen, i due si sono divisi nel complotto contro la rivoluzione popolare contro la corruzione: l’Iran ha sostenuto il destituito mentre l’Arabia Saudita ha sostenuto il Vice del destituito. 

Nel Levante hanno partecipato entrambi alla guerra contro i combattenti; l’Arabia Saudita attraverso l’alleanza con l’America, l’Iran attraverso l’alleanza con la Russia. Tutti vogliono eliminare i combattenti e impedire l’istituzione di qualsivoglia governo islamico jihadista nella Siria del jihad. 

L’Iran ha colmato il mondo di lamenti per il suo uomo. A non essere compianti sono stati i combattenti, i veri nemici dell’America, che hanno ubbidito all’ordine del loro profeta – la pace e la preghiera siano su di lui – “espellete gli infedeli dalla penisola araba”. Essi hanno promesso a Dio di mantener fede al giuramento del loro imam Osama bin Laden, che Dio abbia misericordia di lui: “Giuro su Dio onnipotente che ha innalzato i cieli senza pilastri, che l’America e i suoi abitanti non vedranno la pace finché noi non vivremo in pace in Palestina e tutti gli eserciti miscredenti non si saranno ritirati dalla terra di Muhammad, la pace e la preghiera siano su di lui”.  

Chiedo a Dio di ricompensare la umma musulmana, accettare il suo jihad e i suoi sacrifici per la causa della vittoria dell’Islam, e purificare la terra dei due luoghi sacri [Mecca e Medina] dagli infedeli e dai loro servitori traditori, apostati e corrotti.

Rivolgo le mie condoglianze alle famiglie [dei combattenti], ai loro parenti e ai loro fratelli, e chiedo al Signore del Trono sublime di concedere loro la pazienza e il compiacimento per il decreto divino, instillare nei loro cuori la pazienza e la fede, e dare loro ricompensa più grande. 

Concludo rivolgendo tre messaggi.

Il primo messaggio è rivolto ai combattenti. Io dico loro: la migliore vendetta per i vostri fratelli è danneggiare l’alleanza crociato-sionista. Seguite i suoi interessi laddove vi è possibile, ciò che più fa soffrire gli al-Saud è che i loro padroni siano colpiti ed essi debbano cercare un nuovo custode. 

Il secondo messaggio è rivolto alla nostra gente nella penisola araba, ai loro ‘ulamâ’, ai loro capi e alle loro fiere tribù. A costoro dico: per voi è venuto il momento di sbarazzarvi di questo sistema marcio che vi ha corrotto la religione e il mondo, e non vi difenderà né dal pericolo safavide né dal pericolo americano. Anzi, i suoi criminali si daranno alla fuga così come si sono dati alla fuga gli al-Sabah. 

Ricordo anche agli ‘ulamâ’ sinceri della penisola il loro ruolo nella promozione della virtù e nella prevenzione del vizio nei confronti di questo regime apostata, ostile ai musulmani e protettore dell’Occidente che li deruba delle loro ricchezze. […]

Che il sapiente martire – perché tale noi lo consideriamo – Fâris bin Ahmad al-Shuwîl al-Zahrânî, Dio abbia misericordia di lui, sia per loro un modello. I suoi sacrifici e il suo martirio rendono vive le sue parole di ribellione alla vittoria dei tiranni, alla violenza degli oppressori e ai grandi criminali. 

E ricordo loro il dovere di smascherare gli ‘ulamâ’ malvagi che inducono i grandi criminali a commettere i loro crimini contro i musulmani e i combattenti. Disse il Profeta – la preghiera e la pace siano su di lui: “Avete sentito che dopo di me verranno dei principi. Chi si accosta a costoro, crede alla loro menzogna e li sostiene nella loro iniquità, costui non ha a che fare con me ne io con lui, e non mi incontrerà alla Fonte (al-hawdh). Chi non si accosta a costoro, non crede alla loro menzogna e non li sostiene nella loro iniquità, costui ha a che fare con me e io con lui, e mi incontrerà alla Fonte”.    

Il terzo messaggio è rivolto alle [bandiere] nere del jihad nel Levante. A costoro dico: fratelli miei, eccola l’Arabia Saudita che uccide i combattenti e ha svelato un nuovo crimine commesso contro il jihad e i combattenti nell’interesse dell’America e di Israele. L’Arabia Saudita vi vuole come coloro che hanno combattuto i russi in Afghanistan ieri e oggi sono diventati agenti dell’America. Chi tra voi si compiace di questo?!

Sia lode a Dio, Signore dei mondi. 

La preghiera e la pace di Dio siano sul suo servo Muhammad, sulla sua famiglia e sui suoi compagni.

La pace, la misericordia e la benedizione di Dio siano su di voi.

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