Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato di Damasco
costato la vita a oltre cinquanta persone. Il mausoleo-moschea di Sayyida Zaynab presso la quale si è
consumata la strage è uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio sciita della
Siria. Zaynab infatti era la figlia terzogenita di ‘Ali ibn Abu Talib, quarto
califfo ben guidato e primo imam sciita, e di sua moglie Fatima, figlia del
profeta Muhammad. Zaynab era perciò la sorella di Hasan e Husayn, ucciso nel
680 durante la battaglia di Kerbela per mano degli Omayyadi. Nella tradizione
sciita Zaynab incarna un modello di sfida contro l’oppressione e l’ingiustizia.
Di seguito il testo della rivendicazione dell’attentato.
Rivendicazione dell'attentato |
Due soldati degli eserciti del califfato sono riusciti a portare
a termine due operazioni di martirio contro un gruppo di rafiditi [sciiti, ndt]
miscredenti nella zona di Sayyida Zaynab a Damasco, mietendo circa cinquanta
morti e centoventi feriti tra i rafiditi miscredenti. Sappiano i rafiditi che
così come uccidono, saranno uccisi, e così come bombardano, saranno fatti esplodere. Non saranno risparmiati dai colpi dei mujahidin, se Dio vuole. “Dio porta
sempre a compimento il Suo decreto, ma la gran parte della gente non lo sa”
(12,21).
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